A far parlare di sé per quanto
apparso su tutti i giornali di oggi è senza dubbio l'amministratore
delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti; il quale ha
annunciato che qualora il Governo decidesse di diminuirgli l'attuale
compenso di 873.666,03€ annui se ne andrebbe sicuramente altrove.
La speranza che il Governo si
muova al più presto in questa direzione è molto forte, visto che il
CEO delle FS non è certo a capo di una azienda rinomata per la
qualità dei propri servizi o per la puntualità dei suoi
treni...anzi, tutt'altro!
Va ricordato che lo stesso
Moretti ricopre attualmente anche le seguenti cariche (oltre a quella
nelle Ferrovie):
-Presidente
del Collegio Ingegneri Ferrovieri Italiani;
-Componente
della giunta di Confindustria;
-Componente
elettivo del Consiglio Direttivo e del Comitato Tecnico Europa di Confindustria;
-Componente
di Giunta Assolombarda;
-Consiglio
Direttivo dell'Associazione Amici dell'Accademia dei Lincei;
-Membro
della ANIE (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche);
-Vicepresidente
con delega alle Grandi Infrastrutture dell'Unione Industriali Napoli;
-Membro
Comitato Scientifico Fondazione Politecnico di Milano;
-Presidente
della Consulta del progetto FIGI - Facoltà Ingegneria Grandi Imprese
- dell'Università La Sapienza di Roma;
-Membro
del Consiglio di Amministrazione dell'Associazione CIVITA;
-Membro
del Comitato d'Onore del Coro Polifonico Romano Oratorio del
Gonfalone.
Sono
sicuro che qualora Moretti decidesse di andarsene, non avremo
particolari problemi a trovare una figura altrettanto preparata e
disposta a ricoprire il medesimo ruolo per un quarto di quello
stipendio!
E
poi, non sarebbe il caso di costringere (visto che da soli proprio
non ci vogliono arrivare) i manager pubblici ad essere incompatibili
con qualsiasi altra carica?
Alla
luce dei lauti compensi che percepiscono, non credo abbiano bisogno
di decine di altre poltrone per arrivare alla fine del mese!
Speriamo che il Governo abbia il coraggio di affrontare questi temi, che seppur non ci salveranno dal debito pubblico, di sicuro non lo faranno aumentare!
Luca
Alberti
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