Mancano
ormai una manciata di giorni alla prossima tornata elettorale che
andrà a rinnovare i 751 membri del parlamento europeo (73 i seggi
riservati al nostro Paese) e tutti i sondaggi prevedono una
percentuale di astensionismo ai massimi storici per questo tipo di
consultazione popolare.
Ad alimentare l'astensionismo vi contribuisce un senso di generale disgusto verso la politica oltre ad una consolidata inclinazione a considerare le elezioni europee come un banco di prova per la stabilità del governo nazionale senza troppo badare ai contenuti che le singole forze politiche si propongono di andare a trattare presso le istituzioni comunitarie.
Andrebbe ricordato a chiunque non ne fosse ancora a conoscenza che il risultato di queste elezioni determinerà, per la prima volta nella storia dell'Unione Europea, chi guiderà la Commissione Europea, ovvero l'organo esecutivo dell'Ue.
Anche i candidati a ricoprire le varie direzioni della Commissione dovranno a loro volta essere scelti all'interno dell'aula parlamentare.
Il parlamento europeo avrà quindi:
-Potere
legislativo esplicitato tramite i suoi regolamenti (che sono
direttamente applicabili e vincolanti per gli Stati membri) direttive
e decisioni.
-Potere
di bilancio e di controllo su di esso; ossia la gestione di
entrate/uscite e quadro finanziario pluriennale.
Oltre
a quelli di cui sopra, anche quello di relazione con i parlamenti
nazionali tramite assemblee parlamentari miste.
Il lavoro che andranno a svolgere i parlamentari europei ricoprirà fondamentale importanza all'interno delle commissioni propedeutiche alla stesura dei testi da sottoporre successivamente al voto dell'assemblea plenaria.
Queste
commissioni (22 permanenti oltre a 3 ex-speciali) lavoreranno
ciascuna con il compito di migliorare il proprio settore di azione;
dal commercio internazionale, alla tutela dei consumatori piuttosto
che alla cultura ed istruzione ecc. al fine di arrivare
all'approvazione definitiva da parte dell'aula di Bruxelles o
Strasburgo.
Per questi motivi è fondamentale la nostra partecipazione tramite il voto nella scelta dei migliori rappresentanti possibili per ricoprire il ruolo di legislatore europeo.
Non va dimenticato poi che in queste elezioni si potranno esprimere le preferenze (fino a 3, purché in questo caso sia rispettata la parità di genere quindi non più di due appartenenti allo stesso sesso) pertanto sfruttiamole per premiare il merito piuttosto della notorietà.
Molti poi sono alla ricerca di riconferme, pertanto sarà ancora più facile per noi verificare se meriteranno o meno questa la rielezione sulla base dei risultati ottenuti nella legislatura appena conclusa.
Spetta a noi decidere se vogliamo far parte di un sistema che avrà poi ripercussioni dirette sulla nostra quotidianità, oppure se lasciare che siano gli altri a decidere anche per noi. In quest'ultimo caso però, dovremmo avere anche la coerenza di non lamentarci se nulla cambierà.
Luca
Alberti
Giornale di Brescia
http://www.giornaledibrescia.it/gdb-statico/lettere-al-direttore/il-voto-ue-strategico-per-il-futuro-1.1869090
Bresciaoggi
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